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L'Aquila
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designed by Lorenzo Nardis

Castello di Venosa - Venosa (PZ) 

 

CONCORSO:

Progettazione esecutiva ed esecuzione delle opere di riqualificazione e valorizzazione funzionale del  castello di Venosa e dell’area archeologica
LOCALIZZAZIONE : Venosa (PZ)
COMMITTENTE: MIbact

IMPRESA: Cingoli Nicola & Figlio s.r.l.

COLLABORAZIONE

Niccolo' Suraci , Ing. Luigi Di Paolo, Marco Rabaglino, Emanuele Protti

ANNO: 2014

L’intervento proposto, che muove dalla necessità di riqualificare e valorizzare sotto il profilo funzionale il Castello di Venosa e la sua area archeologica, dovrà necessariamente fare i conti con opere di restauro ed allestimento che siano concepite per massimizzare la compatibilità dei nuovi inserimenti e la prioritaria conservazione  delle strutture originali, secondo la filosofia  del progetto posto a base gara.

In considerazione di quanto richiesto a base di gara, la proposta di miglioramento si è sviluppata a partire da un’ impostazione di base conforme ai seguenti obiettivi:

- riconoscibilità del percorso espositivo rispetto alla fabbrica che lo ospita, esaltando i caratteri storico architettonici  della stessa;

- qualità tecnica e formale dei supporti espositivi evidenziata ed integrata nella progettazione del percorso pavimentale.

L’accesso al Museo Archeologico Nazionale di Venosa situato all’interno del castello avverrà attraverso una rampa d’accesso inserita e integrata all’interno del punto d’accoglienza adibito a bookshop, questo intervento oltre a eliminare la barriera architettonica delle preesistenti scale, permette di ampliare il percorso espositivo attraverso l’anticipazione del  percorso-racconto del museo nello specifico mediante un sistema di proiezione istallata lungo la rampa stessa.

L’accesso alla Sezione I – fase preromana del percorso espositivo avrà luogo invece a conclusione della rampa che lambisce il bookshop e all’interno dell’area espositiva  inizia il piano rialzato del previsto pavimento flottante. Quest’ultimo, diventando parte integrante di tutte le linee impiantistiche, costituisce un sistema isolato rispetto all’antica struttura del castello, ma allo stesso tempo dialoga con gli spazi storici con una propria identità architettonica. Nello spazio di cesura, appositamente pensato per creare uno stacco fisico e concettuale tra il pavimento di nuova progettazione e i muri perimetrali del castello, saranno inseriti i corpi illuminanti per l’illuminazione diffusa con il fine di valorizzare le caratteristiche architettoniche e spaziali del contesto.

La griglia modulare del pavimento è orientata in maniera da permettere la creazione di una superficie continua che sia adattabile sia nei tratti rettilinei che in quelli curvi del percorso; conformandosi così, nel modo più naturale,alla configurazione del castello. I  moduli 60x60 garantiscono ottime prestazioni  tecniche ed estetiche, giocando con diverse texture di finitura  alla definizione di aree di attenzione intorno ai supporti espositivi e di guida al percorso stesso. Il pavimento è in gres porcellanato con piastrelle 60x60 con colorazione omogenea grigio ardesia con tre distinte letture percettive ( naturale-segnata-bocciardata).

La lastra naturale verrà utilizzata per il percorso principale, mentre le altre due alternate intorno agli espositori,vetrine, basamenti, etc.

L’allestimento degli spazi espositivi, ferme restando le caratteristiche funzionali previste nel progetto definitivo,  propone soluzioni migliorative in termini di funzionalità, modularità e flessibilità. Gli arredi sono stati pensati in maniera da interagire con il pavimento flottante, facilmente spostabili e ricollocabili nel percorso espositivo e dimensionati secondo moduli  del quadrato di base (60x60) costituente il pavimento (rif. tav. punto A2 allegato pag.4/6).  In questo modo il percorso espositivo è facilmente implementabile e variabile a seconda delle future esigenze espositive del museo archeologico. Le particolarità degli arredi espositivi e multimediali del museo si qualificano per leggerezza, trasparenza visiva a favore del contesto, capacità di interagire attraverso le nuove tecnologie (touchscreen, videowall, interattività, didattica integrata, etc) contemporaneamente con ogni tipo di fruitori , con particolare attenzione ai portatori di disabilità sia motoria che sensoriale. Gli spazi espositivi, così come nel progetto definitivo, saranno organizzati rispettando la linea cronologica delle fasi storiche e mantenendo la suddivisione nelle sei zone espositive. Queste ultime saranno distinte e riconoscibili attraverso l’inserimento di un totem (PS) posto all’ingresso di ogni zona e, al fine di caratterizzarle ulteriormente, verrà effettuata una distinzione affidata al colore localizzato in una fascia adesiva inserita all’interno del totem stesso e dei pannelli espositivi. L’arredo, concepito per lasciare la massima espressività ai reperti archeologici e disegnato secondo una geometria semplice, dove vi è un corretto equilibrio tra gli spazi pieni e vuoti, è pensato in modo da armonizzare tutto il sistema di allestimento con il contesto configurandosi come una cornice tecnologica che insieme alla luce sottolinea le caratteristiche dei reperti (rif. tav. punto A1 pag.1/6).  

La riprogettazione dell’arredo ha l’intento di creare un sistema semplice e maneggevole che potesse anche costituire un carattere identitario. La proposta è quella di un arredo elegante, studiato a partire dalla griglia progettuale che ha definito l’intero percorso espositivo.

La natura dell’allestimento, per scelte impiantistiche e di arredo, consente in qualsiasi momento di riconsiderare agevolmente il posizionamento di tutti gli elementi allestitivi. Questo è possibile sia in caso di incremento notevole del numero di pezzi o di mutate esigenze di curatela che semplicemente qualora ci fosse necessità di modificare la suddivisione delle fasi del percorso o riposizionare gli elementi espositivi in maniera più didascalica e semplificata (rif. tav. punto A2 allegato pag.5/6).

La flessibilità degli elementi progettati viene migliorata dal sistema di velette intercambiabili attraverso il quale vengono aggiunte agli arredi le didascalie. Quest’ultime potranno essere applicate attraverso pellicola adesiva, come anche i tracciati braille per i non vedenti. Le velette stesse potranno ospitare elementi modellati in 3d per simulare al tatto gli oggetti conservati all’interno delle teche.

La dotazione sistematiche degli arredi espositivi è esplicitata nella tavola “ Miglioramento arredi e espositivi e multimediali” – punto A1a. pag.1/6 e comprende:

Totem passaggio fase storica: cod.PS

Bacheche: cod. BA

Basamenti: cod. BS

Vetrine: cod. VE

Panche: cod. PA ( si precisa che sono state inserite in progetto quattro panche in più lungo il percorso espositivo per il cosiddetto “recupero energetico” nel corso della visita al museo).

Per l’approfondimento progettuale di dettaglio si rimanda alle tav. punto A1 allegato pag.4/6 e 5/6 e per le quantità previste al computo metrico estimativo.

La dotazione sistematiche dei pannelli espositivi è esplicitata nella tavola “ Miglioramento arredi e espositivi e multimediali” – punto A1a. scheda pag.1/6 e comprende:

Pannelli grafici esplicativi: cod .PN

Pannelli interattivi con touchscreen integrato: cod .PNtouch

Pannelli per la comunicazione: cod .Videowall