© Tutti i diritti sono riservati a Nardis Architetti, la riproduzione e la diffusione vietate
designed by Lorenzo Nardis
Cattedrale di S.Maria della Bruna
AGGIUDICAZIONE GARA
SERVIZI OGGETTO DI INCARICO
progettazione esecutiva ed interventi di completamento lavori di consolidamento e restauro della Cattedrale di Santa Maria della Bruna di Matera
LOCALIZZAZIONE : Piazza Duomo, Matera
COMMITTENTE:
Arcidiocesi di Matera - Irsina
IMPRESA:
D'Alessandro Restauri
SERVIZIO SVOLTO IN R.T.P. CON:
Ing. Andrea Giannantoni, ing. Fabrizio Menghini ,
arch. Francesca Contuzzi, arch.Corin Frasca
CONSULENZE SPECIALISTICHE:
Consulenza tecnico-scientifica: prof. arch. Giovanni Carbonara,
dott.ssa Grazia De Cesare, Padre Corrado Maggioni, Prof. Paolo Iacomino,
Barthélémy Formentelli , dr.geol. Angelo Capodilupo
ANNO: 2014
Ogni operazione progettuale è stata concepita in relazione ad un adeguato quadro complessivo, che tende a restituire, attraverso una attenta interpretazione storico-critica, la coerenza fra gli spazi e la loro facies cromatica. Per queste ragioni, ogni materiale utilizzato è stato verificato alla luce di una mirata diagnostica condotta sulla fabbrica, attraverso un progetto di saggi rivolto di volta in volta, all’analisi della composizione della malta esistente (di allettamento, dell’intonaco e degli stucchi), all’osservazione dell’apparecchiatura muraria nelle parti non direttamente visibili (specie in facciata), alla disamina delle finiture e coloriture, interne ed esterne. Una particolare cura riguardo alla configurazione interna dell’apparato decorativo, ha scongiurato il pericolo di puliture e ripristini eccessivi, non rispettosi delle patine prodotte dal tempo: non è stato infatti compromesso in alcun modo, il carattere 'antico' che la chiesa ha visto stratificarsi nella sua vicenda costruttiva. Per le cortine esterne, è stato costantemente tenuto presente lo stretto legame del monumento con lo straordinario ambiente urbano che lo circonda, sia per quanto riguarda gli aspetti cromatici, che per l’uso di materiali di reintegrazione, soprattutto lapidei, recuperati dalle antiche cave d’origine.